Non passi nel silenzio il licenziamento improprio e disumano che l’editore di Esperia Tv ha riservato a giornalisti e tecnici, peraltro dopo anni di duro e proficuo lavoro.
Di Dalila NESCI
Ad Esperia Tv sono state cacciate altre due giornaliste. Stiamo parlando di Antonietta Marazziti e Angela Bentivoglio. L’atteggiamento spavaldo dell’editore è stato confermato dalla sua assenza volontaria al recente tavolo sul problema convocato dal prefetto di Crotone.
La vicenda, che consegue alla notizia di una sentenza a favore di una giornalista già licenziata illegittimamente, ci dice delle condizioni di lavoro degli operatori dell’informazione in Calabria, tante volte costretti a subire forme di umiliazione da imprenditori anche in conflitto d’interessi.
Innanzi al caso di Esperia Tv va ricordato che l’ex presidente della Regione Calabria, Antonella Stasi, espresse la sua solidarietà ai lavoratori di Rete Kalabria. Stavolta, però, nonostante le analogie, ha preferito tacere. Chissà perché.
Serve una reazione forte, anche da parte della politica, perché il futuro della Calabria dipende pure da un’editoria rispettosa dei principi, delle regole e della dignità dei lavoratori. Come calabresi non possiamo permetterci di subire così. Dobbiamo innalzare una barriera civile per i lavoratori, che sono la parte più debole. Le istituzioni si facciano sentire con durezza, a partire dal presidente della Regione, Mario Oliverio. È fondamentale che la questione vada, adesso, su un binario politico e istituzionale.