Buona Pasqua a tutti voi. Per come sono fatta, non scriverò di pace e amore al mondo. Sarebbe retorica. Siamo infatti vittime di un potere che abusa, falsifica e distrugge, in Italia e in ogni luogo. Anche in chiave laica, la Pasqua è il simbolo della resurrezione e della sconfitta della morte, non solo in senso fisico. Perciò rinnovo la mia vicinanza ai miei conterranei e agli altri cittadini, a chi sogna una società, un futuro migliore. Dobbiamo risorgere dal degrado, dall’oppressione, da questo eterno presente senza più diritti, servizi e prospettive. Passiamo Pasqua e Pasquetta in serenità, con i nostri cari. Ci attendono, poi, le battaglie di sempre: la difesa dei più deboli, delle regole, del lavoro, del diritto alla salute e della dignità umana. Soprattutto in Calabria, cresca la consapevolezza delle emergenze, delle necessità urgenti e dell’importanza della coesione popolare. Non possiamo fidarci dei capi politici e dei burocrati, come ci insegna l’ostinato immobilismo del governatore Oliverio e il lusso immorale dei vertici di Sacal. La resurrezione sia nelle nostre coscienze e animi il nostro orgoglio di persone.