Sono 23mila lavoratori calabresi. Scaricati dai politici e dai tecnici del governo Monti. La Regione Calabria ha finito i soldi per garantire loro la mobilità. Non è rimasto più nulla. Stamani, 5 febbraio 2013, in centinaia hanno affollato l’ingresso della Prefettura di Vibo Valentia. Padri di famiglia, operai, donne, giovani che avevano un contratto a tempo indeterminato e all’improvviso si sono trovati in mezzo alla strada. «Vogliamo lavoro, il lavoro è la prima regola della Costituzione», ha urlato un precario. Deluso, schifato dalla casta e dai suoi privilegi, questo popolo dimenticato ha detto di non avere più fiducia nei politicanti: non si sente più rappresentato da loro né crede alle promesse che fanno in campagna elettorale. Difatti, alla protesta di oggi non c’erano esponenti o candidati di partito. Il Movimento Cinquestelle era invece presente. I manifestanti hanno rivolto un appello a Beppe Grillo, certi che noi sapremo portare la loro voce in parlamento e imporre al potere di occuparsi del lavoro, bisogno fondamentale di tutti.
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