Oggi ho diffidato il commissario alla sanità calabrese, Massimo Scura, per aver superato le competenze assegnategli dal Consiglio dei Ministri.
di Dalila NESCI
Ciò perché Scura ha abusato del proprio potere creandosi un proprio staff e levando a un dirigente regionale la competenza sulle case della salute. Ecco perché ho chiesto a Scura di “annullare e/o revocare in autotutela i relativi decreti, illegittimamente adottati”. Altrimenti presenterò un esposto alla magistratura penale e contabile.
Non solo. Contestualmente, ho indirizzato la stessa diffida al governatore della Calabria, Mario Oliverio, all’assessore regionale al Personale, Vincenzo Ciconte, e ai dirigenti generali dei dipartimenti Tutela della Salute e Personale, perché pongano in essere quanto necessario, utile e opportuno per l’immediato ripristino della legalità, richiedendo l’immediata disapplicazione dei suddetti provvedimenti in quanto nulli di diritto, illegittimi e gravemente viziati, oltre che fonte di danno erariale, cui ci si augura che loro non intendano partecipare.
Scura è intervenuto su materie di competenza esclusiva della Regione e il presidente Oliverio è rimasto muto come un pesce, facendosi scavalcare illegalmente dal commissario governativo, inviato in Calabria per far rispettare le regole.