Oliverio sarà contento. Dopo la stupefacente figuraccia (l’ennesima!) collezionata con le proroghe dei commissari aziendali della sanità calabrese che confermano la sua incapacità a governare, dopo un lunghissimo testa a testa finalmente è riuscito a sorpassare anche Scopelliti nella gara allo sfascio. Complimenti!!!
di Dalila NESCI
Le nomine e le proroghe dei commissari aziendali della sanità calabrese confermano l’assoluta incapacità del governatore Oliverio di affrontarne i nodi e segnano il suo sorpasso a Scopelliti nella gara allo sfascio.
Dopo aver promesso la nomina dei direttori generali in seguito alla parentesi dei commissari, Oliverio si è smentito platealmente, lasciando la sanità nel precariato più ingiustificabile, che consente agli affaristi di terremotarne ancora i servizi e al governo centrale la finzione dei sei personaggi in cerca d’autore, cioè Scura, Urbani, Lotti, Guerini, Renzi e Lorenzin, campioni delle apparizioni mentre il sistema sprofonda.
Ricordo che l’esecutivo regionale aveva riaperto il bando per i direttori generali, già definito dalla precedente giunta. Per quale motivo reale Oliverio non li ha nominati?
Inoltre, all’Asp di Reggio Calabria Oliverio non ha dato un governo, si è preso il lusso del rinvio nonostante la situazione di gravità inaudita.
All’ospedale di Reggio Calabria è stato confermato Frank Benedetto, che aveva l’obiettivo prioritario di attivare la Cardiochirurgia ma si è lasciato palleggiare per mesi da Scura, Urbani e Quattrone, che gli avevano imposto Pompilio come primario, senza alcuna selezione pubblica. Il reparto è sempre chiuso, nel silenzio complice del sindaco Falcomatà e del presidente Oliverio. I calabresi pagano a vuoto oltre un milione di euro all’anno; soldi bruciati per giochini di potere, mancanza di polso e di responsabilità.
A questo disastro va aggiunto che per legge Oliverio e i suoi ex assessori devono pagare di tasca propria i danni economici derivanti dagli incarichi conferiti illegittimamente a Gioffrè e a Pingitore.