È scomparso ogni riferimento all’influenza della ‘ndrangheta, in questa campagna elettorale per il rinnovo degli organi elettivi della Calabria. È scomparso come se le ‘ndrine non fossero elettoralmente organizzate e come se il voto fosse del tutto libero nella nostra regione.
di Dalila NESCI
Il silenzio ci preoccupa molto. E stavolta è ancora più allarmante. Nessuno, nè Oliverio, nè D’Ascola, nè Ferro, parla di ‘ndrangheta. Ricordo ai tre che nel precedente consiglio regionale ci furono tre arresti per ‘ndrangheta e che in provincia di Cosenza vi sono ad oggi pezzi grossi della politica sotto inchiesta per aver favorito delle cosche e altri per comprato montagne di voti da mafiosi. Nonostante i rapporti fra ‘ndrangheta e politica siano storicizzati in Calabria, l’attenzione sul tema è nulla, a due settimane dal voto regionale.
Per noi Cinque Stelle questo fatto è inquietante. Così la ‘ndrangheta prolifera. Soprattutto, la sua cancellazione dai discorsi elettorali è un segnale del pericolo di inquinamento delle nuove istituzioni, che con il nostro candidato Cono Cantelmi avvertiamo e denunciamo con forza.