L’integrazione tra gli ospedali Pugliese e Mater Domini è un pacco clamoroso. Ora vedremo se il Consiglio regionale della Calabria se la farà sotto come il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, dopo la mia lettera al presidente Nicola Irto con cui ho chiesto al Consiglio regionale della Calabria di “rigettare in toto il progetto d’integrazione“.
di Dalila NESCI
Con una lettera al presidente Nicola Irto, ho chiesto al Consiglio regionale della Calabria di “rigettare in toto il progetto d’integrazione” tra gli ospedali Pugliese-Ciaccio e Mater Domini di Catanzaro se il commissario alla sanità, Massimo Scura, “dovesse inviare all’esame dell’assemblea”, avente “in materia competenza esclusiva“.
Ho scritto che “non ha alcun senso che il commissario, dopo aver raggiunto un’intesa di fatto soltanto con il rettore dell’Università di Catanzaro, proponga al Consiglio regionale, a sanatoria, un progetto d’integrazione da ratificare tramite specifico provvedimento legislativo; il quale sarebbe il risultato di una procedura d’imperio e, prima ancora, gravemente lesiva delle prerogative degli organi di governo e controllo della Regione Calabria“.
Ho aggiunto che il commissario Scura, “la cui nomina è illegittima“, ha escluso “gli organi elettivi della Regione Calabria in ordine all’integrazione, gli uffici di precipua competenza nonché l’Ao Pugliese-Ciaccio, verso la quale vi è stata, nella fase degli accordi, una mera parvenza, finzione d’inclusione”.
“L’integrazione non presenta – ho precisato – vantaggi complessivi di alcun tipo; mantiene le strutture ospedaliere coinvolte nello statu quo ante; realizza un risparmio annuo di poche decine di migliaia di euro e apre le porte a un accentramento gestionale in capo all’Università di Catanzaro, la quale ad oggi ha ottenuto i maggiori vantaggi da un intero sistema, burocratico e disciplinare, non ancora intervenuto sull’enorme spreco di denaro pubblico derivante dall’illecita erogazione di risorse da parte della Regione Calabria”.
“Vale ricordare – ho sottolineato – che a integrazione avvenuta il direttore generale d’azienda sarà nominato di concerto con il rettore pro tempore, che dunque ne diventerà il dominus assoluto“.
Ho inviato la stessa lettera anche al governatore Mario Oliverio e al suo vice Antonio Viscomi, anche investendo commissione consiliare di Vigilanza riguardo alla “illegittima nomina del commissario in carica dell’ospedale Mater Domini“.