Bisogna impedire che arrivi la prescrizione: la famiglia di Nicola Guarna deve avere giustizia. Proprio per questo oggi ho presentato un’interrogazione parlamentare per denunciare le incredibili lungaggini del processo: dopo quattro anni dalla morte del signor Guarna il processo in pratica ancora non è cominciato.
di Dalila NESCI
Nicola Guarna è morto nel 2010. Aveva avvertito un malore, ma di lui nessuno si occupò: ci impiegarono sei ore per trasferirlo da Serra San Bruno all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Un clamoroso caso di malasanità, tanto che la procura vibonese ha rinviato a giudizio sei persone tra operatori e medici. Eppure da allora, a causa di continui rinvii, non si è tenuta nemmeno un’udienza. E lo spauracchio prescrizione si avvicina. Ecco perchè ho presentato un’interrogazione parlamentare rivolta ai ministri Andrea Orlando e Beatrice Lorenzin.
Peraltro, sulle lungaggini del tribunale di Vibo Valentia, ho già presentato ben due interrogazioni al ministro della Giustizia, anche ricordando i diversi rinvii delle udienze di un altro procedimento, quello relativo all’inchiesta “Poison”, riguardante un disastro ambientale da 127 mila tonnellate di rifiuti tossici. Ma, ovviamente, nessuno mi ha mai risposto.
E allora ripropongo la questione. Ho chiesto, ora, al ministro della Giustizia “quali iniziative di competenza intenda assumere per garantire il corretto funzionamento del tribunale di Vibo Valentia” e quali “in favore dell’accertamento dei fatti circa la morte del signor Guarna e per l’effettiva giustizia sul caso, che allo stato arreca ancora più dolore alla famiglia“.
Ancora una volta, attendiamo risposta. Non demordiamo noi, caro Orlando.