Sanità Calabria: il decreto 30/2016 sulla rete ospedaliera spappola gli ospedali pubblici. Mario Oliverio, intanto, si gratta la trippa, mentre Scura e Urban sfasciano. Presto ci sarà una nostra nuova iniziativa contro questo perverso sistema.
di Dalila NESCI
Il nuovo decreto commissariale sulla rete ospedaliera è un problema senza precedenti, con tagli atroci, trappole nascoste e previsioni fantasiose, irrealizzabili coi fondi disponibili. Perfino Scopelliti fece meglio. Il provvedimento, nella grande ambiguità del dg Fatarella, nominato dal governatore Oliverio, crea le condizioni per distruggere la sanità pubblica. Infatti leva l’ossigeno a tutta una serie di reparti ospedalieri, da Vibo Valentia a Tropea, da Acri a San Giovanni in Fiore, da Lamezia Terme a Soveria Mannelli, da Crotone a Serra San Bruno. Con questo decreto resta abbandonata alla sorte la popolazione calabrese dell’interno e delle coste; specie quella del Tirreno cosentino, che continua a essere ignorata.
La mancata riattivazione dell’ospedale di Praia a Mare prova il costume dei commissari Scura e Urbani, che calpestano a piacimento norme e sentenze, con la copertura fissa del governo centrale, che sta sostituendosi alla Regione Calabria con abuso gigantesco. La legge 191 del 2009 non consente la proroga del commissariamento, per cui Scura e Urbani hanno modificato l’organizzazione dei servizi sanitari in virtù di una delega illegittima da parte del governo.
Oliverio non ha mai impugnato la delibera di nomina dei due “macellai” della sanità, non ha mai sollevato conflitto di attribuzioni e non ha mai presentato ricorso contro i loro decreti abusivi, anche quando assegnavano i #budget privati senza criteri predefiniti.
Il Pd di Ernesto Magorno e sodali sta recitando a soggetto. Oliverio è il primo dei teatranti, perché contesta l’operato di Scura e Urbani soltanto a parole, perché vende in giro i suoi vibranti appelli al ministro Lorenzin e nel frattempo non adotta alcun atto specifico con cui fermare la gestione affaristico-clientelare della sanità regionale.
Le mobilitazioni dei Comuni calabresi devono partire dalla consapevolezza che l’inganno è totale; da Renzi a Oliverio. In questa finzione perpetua si perde tempo, il disavanzo sanitario cresce e il diritto alla salute è cancellato per sempre, mentre proseguono servizi aggiuntivi, consulenze e assegnazioni illegittime per milioni di euro.
Presto terremo un’iniziativa pubblica #contro il disastro prodotto dal nuovo decreto sulla rete ospedaliera.