Sul nuovo decreto per il segretariato della struttura commissariale preposta al rientro dal disavanzo sanitario della Calabria, il numero 35 del 2016, ho presentato un esposto alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti. Ecco cosa è successo.
di Dalila NESCI
Un caso gravissimo e assurdo che conferma i metodi dei commissari Scura e Urbani, protetti dal governo e graziati dalle interrogazioni finte di Magorno e soci, che avevano annunciato la richiesta al governo di rimuovere Scura e Urbani, poi magicamente scomparsa nell’atto parlamentare numero 4-12564 del 17 marzo scorso. Ecco perchè ho presentato un esposto alla procura di Catanzaro e alla Corte dei conti, interessando anche i ministeri dell’Economia e della Salute e i vertici regionali: dall’assessore al Bilancio, Antonio Viscomi, al governatore Mario Oliverio e al dg del dipartimento per la tutela della salute.
Nell’esposto ho scritto: “Nonostante la sospensione dei pagamenti disposta dal dipartimento regionale Organizzazione, la struttura commissariale per il rientro ha provveduto per la nomina dei componenti del proprio segretariato, con disposizioni perfino retroattive e senza tener conto dei presupposti e delle condizioni necessarie per l’erogazione delle spettanze dei componenti, mancando i quali la Regione aveva sospeso l’erogazione di ogni compenso”.
La nota di ieri integra la precedente del 9 febbraio scorso, trasmessa ai medesimi destinatari, stavolta con diffida agli Uffici regionali di competenza al rispetto rigoroso delle norme e delle procedure indispensabili, che nel caso di specie risultano ancora una volta meccanicamente scavalcate dai commissari Scura e Urbani.
Alle due Procure cui ho inviato l’esposto ho chiesto l’esercizio dei poteri di competenza al fine di accertare i fatti e le eventuali responsabilità penali e/o contabili. Ai Ministeri affiancanti si chiedono gli interventi di competenza, in relazione alla vicenda in questione.