La sanità calabrese è allo sbando. Ed ora anche la salute dei bambini è a rischio dopo la chiusura del reparto di pediatria a Lamezia, cosa che ha determinato gravi problemi in tutta la zona non solo del lametino ma anche del catanzarese. Responsabile di questo disastro è il governo Renzi. Se il Consiglio dei ministri di stasera non risolverà il problema, chiederò a riguardo un incontro con il presidente della Repubblica.
di Dalila NESCI
Prima che sia troppo tardi, i ministri della Salute e dell’Economia migliorino la capacità di risposta sanitaria alle emergenze di salute dei bambini, nel comprensorio di Lamezia Terme e Catanzaro.
L’ho chiesto esplicitamente, oggi, con un’apposita interrogazione, partendo dalla grave denuncia dei medici Domenico Corea e Pasquale Novellino, primari di Ostetricia-Ginecologia a Lamezia Terme e di Patologia neonatale a Catanzaro, secondo cui in Calabria potrebbe avvenire il decesso di un bimbo per mancanza di posti letto, come il recente caso della piccola di Catania.
In Calabria chiudono i reparti, come Pediatria a Lamezia, e i pazienti sono indirizzati verso altre strutture sanitarie, a loro volta sature. In questa situazione esplosiva, medici, infermieri e operatori sanitari lavorano in condizioni impossibili.
La sanità calabrese è allo sbando, intanto per la mancanza del commissario per il piano di rientro. Primo responsabile è il governo Renzi, che non lo nomina perché i partiti di maggioranza non hanno più trovato l’accordo su qualcuno.
Se il Consiglio dei ministri di stasera non risolverà il problema, chiederò a riguardo un incontro con il presidente della Repubblica.