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FIGLI DI ‘NDRANGHETA? SIANO “LIBERI DI SCEGLIERE”

«Il 99% dei bambini nati nelle famiglie di ‘ndrangheta diventerà a sua volta uno ‘ndranghetista»: parola del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, che ha fatto della lotta alla criminalità organizzata la missione fondamentale del suo impegno civile e professionale.
Il ritrovamento, nell’abitazione di uno degli arrestati per l’omicidio del giovane Salvatore Battaglia, lo scorso settembre, di un kalashnikov giocattolo, destinato al proprio nipote, offre uno spaccato terrorizzante sul clima in cui tutti i giovani, ed in particolare minori, che crescono in famiglie di ‘ndrangheta, sono immersi quotidianamente.
Forte di un sistema culturale anti-sociale rigorosamente tramandato di generazione in generazione, la criminalità organizzata educa questi ragazzi alle logiche della paura, della sopraffazione, dell’illegalità, della violenza, condannandoli ad un futuro già segnato da dolore e, spesso, morte.
Ai giovani viene insegnato che non esiste alternativa, che non possono far altro che camminare nel solco tracciato dai padri prima di loro.
Imparano così a vivere nel sospetto, nella paura, nell’omertà, nella violenza, e a trasmettere, naturalmente, questo pesante bagaglio anche ai propri figli.
Oggi, tuttavia, sappiamo che la ‘ndrangheta può non avere l’ultima parola: l’egregio lavoro svolto dal Presidente del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, Roberto di Bella, attraverso il progetto “Liberi di Scegliere”, ci dimostra che è possibile dare a questi giovani, e a quanti, tra quei genitori, desiderino dissociarsi dalle logiche criminali di riferimento, nuove opportunità di vita.
Attraverso l’elaborazione di nuovi percorsi di formazione personale, professionale e psicologica, i ragazzi e i propri familiari sono finalmente posti nelle condizioni di rivoluzionare il corso della propria vita.
Un compito tanto arduo quanto imprescindibile, che mi ha spinto a scendere in campo in loro difesa: la Proposta di Legge, a mia prima firma, presentata alla Camera lo scorso 8 agosto, ha l’obiettivo di estendere i meccanismi e le finalità del progetto “Liberi di scegliere” su tutto il territorio nazionale.
Il suo scopo è quello di istituire un solido modello di protezione sociale, educativa e giuridica, nonché di assistenza morale, materiale e psicologica a favore di minori che provengono da contesti di criminalità organizzata, la cui integrità, tanto fisica quando affettiva e psicologica, sia posta in serio pericolo dall’ambiente familiare in cui sono immersi.
Allo stesso tempo, la Proposta intende occuparsi anche dei genitori che desiderino dissociarsi da quelle stesse logiche di violenza, ed intraprendere un nuovo percorso di vita.
Solo attraverso un serio, mirato, lungimirante intervento proveniente dal cuore delle nostre Istituzioni potrà sostenere quella indispensabile rivoluzione culturale che il nostro Paese, ed in particolare il Sud, ha disperato bisogno di inaugurare.