
Il suo annuncio di adesione a Fratelli d’Italia e alla candidatura per un posto al consiglio regionale nello stesso partito della Meloni ha scatenato, in virtù del suo passato da pentastellata, ha generato nei suoi confronti un mare di polemiche e tanti beceri insulti che hanno travalicato il buon gusto visto che ad essere fatta oggetto non è stato il politico bensì la persona e il suo aspetto fisico. E mentre lei annuncia querele, dall’altro lato tira dritto con l’obiettivo, non certo semplice, di approdare alla Cittadella.
Dalila Nesci, ex parlamentare vibonese e già sottosegretario al Sud sotto il governo
Draghi, si dice pronta alla sfida e ringrazia i vertici di Fdl per averla accolta. Chiaramente un passaggio, in questa intervista, non poteva non essere fatto sugli insulti ricevuti.
Come si è sentita nel leggere tutti quegli insulti alla sua persona?
«Non é stata una bella cosa, purtroppo gli odiatori seriali sono ovunque con questi social e contro di loro prenderò i dovuti provvedimenti. Fin quando la critica resta perimetrata all’aspetto politico allora ci può sta-re, ma quando scade sul personale e, come nel mio caso, sull’aspetto fisico allora non si può farla passare. A parte questo, il mio spirito battagliero non é stato intaccato».
Parliamo di regionali. Intanto come nasce questa scelta di candidarsi con Fratelli d’Italia, lei che veniva identificata con l’M5S con cui chiaramente, non c’erano punti di contatto?
«Ci tengo innanzitutto a precisare, che la mia adesione al progetto político di Giorgia Meloni, e quindi di FdI, é avvenuta prima ancora di accettare la candidatura per rap-presentare la mia regione, perché credo fermamente che la politica sia servizio. In que-sti tre anni, lontano dalle istituzioni, senza ruoli politici ho comunque continuato a la-vorare sulle attività che avevo gestito, come per esempio i Cis, andando in giro sul territorio ed essere ancora presente come riferimento politico per le comunità e per i locali.
Avendo già lasciato il Movimento 5 Stelle nel 2022, mi è sembrato dunque coerente scegliere un nuovo contenitore politico dove dare la mia esperienza
L’altro giorno è venuto Conte nel Vibo-nese denunciando “lo sfascio della sanità calabrese” e lei non ha perso tempo per criticarlo affermando che Cotticelli l’ave-va voluto proprio lui come commissario regionale.
«Mi è sembrato doveroso per ristabilire la verità. Tra l’altro, per riagganciarmi al mio addio all’M5S, ritengo che sotto la gestione
Conte la presenza sut territor non interes. sava e quella messa in atto dal presidente del Movimento è solo operazione di marketing e di propaganda continua, ma sui terri-tori non sono né credibili, né efficienti. Di contro. no visto un quesa anm cae te mater locuzioni sia istituzionali, che politiche e umane con i Fratelli dItalia erano serie e concrete e aunque penso cue cuesta sia la casa giusta per poter continuare a lavorano troppi politici che non rispondonoal tele-fono o lo fanno prima del voto salvo poi spa-rire, mentre io sono una persona che cè sempre stata e ci sara anche dopo la campa-
gna elettorale».
E allora le ribalto la domanda: cosa può dare il partito a lei?
«Non deve dare niente, mi bastano la se-rieta e la correttezza istituzionale del gover-no nazionale e regionale. lo darò il mio ap-porto insieme a tanti altri che gia fanno parte di questa comunità politica e spero di ag-gregare anche io nuove energie».
Nella corsa per un posto in Consiglio lei parte un po’ indietro, almeno come tempistica, rispetto agli altri candidati del collegio, proprio perché ha annunciato la sua adesione al partito a ridosso della aderito a Fratelli Italia dopo aver trovato porte chiuse altrove. È vero? Non lo è?
«Non é vero, anzi in questi anni ho mantenuto buone relazioni, interlocuzioni con
tutti, quindi anche trasversali, e pertanto sinceramente mi sentirei comunque ben accetta anche in altri contesti, ma io ho scelto di stare con Fratelli d’Italia perché mi fido di Wanda Ferro, di Giorgia Meloni e quindi ho ritenuto che il contesto dove c’era più spazio per lavorare, progettare il futuro del territorio con una forza politica che sia spazio innanzitutto alle persone e alle esperienze, fosse proprio questo».
Ma è vero che per convincere i vertici di FdI ha puntato sulla carta dei Cis – ricordiamo che lei ha gestito il “Svelare Bellezza” in Calabria – e quindi della possibile riconoscenza degli amministratori locali? Se lo aspetta un po’ da questi ultimi?
«No, non mi aspetto riconoscenza, spero in questi anni che gli amministratori locali abbiano riferito alle loro comunità ciò che è stato fatto. perché l’abbiamo fatto assieme con un dialogo fra il governo nazionale, regionale e locale. Quindi mi basta che vi sia realtà dell’informazione circa l’impe-gno e i risultati concreti ottenuti con il Cis Calabria. Anzi, uno dei miei impegni per il futuro è quello di fare uno “Svelare bellezza 2.0” per cercare di finanziare altre opere e altri importanti progetti che, come sappia-mo, nei borghi possono cambiare le oppor-tunità delle comunità esistenti».
Tra l’altro c’è questa idea di Occhiuto dei 100 mila euro.
“Sì, assolutamente si”.
Cosa puo dare Dalila Nesci, e la sua esperienza parlamentare, a Fratelli di
Italia?
«Allora, intanto un impegno che prosegue rispetto alle esperienze passate nelle istituzioni, quindi vorrei, avendo visitato lItalia come sottosegretario, aiutare la Regione Calabria ad uscire definitivamente dal commissariamento della sanità. Pertanto lapporto che vorrei offrire al partito sono proprio le relazioni e le capacità di relazione istituzionale con le quali mi sono cimentata in questi anni per concretizzare i risultati.
Si ritiene in svantaggio? E, se sì, cosa può fare per recuperare quell’elettore magari ancora indeciso?
Anche perché abbiamo visto che le ultime elezioni solo il 44% delle persone è andata alle urne.
«ll mio impegno in queste settimane cruciali è proprio quello di informare le persone sul voto, votare sara importante perché poi non possiamo lamentarci della prossima Giunta, del prossimo Consiglio, ma dobbiamo partecipare con la nostra idea e con responsabilità, individuando anche i nuovi e futuri rappresentanti. Non mi sento affatto svantaggiata perché in questi anni non sono mai stata con le mani in mano, non mi sono ritirata a vita privata, ho sempre lavo-rato nel mondo associativo e sul territorio, politicamente a fianco degli amministratori e delle comunità, quindi penso che semplicemente con un po’ di attenzione e di informazione i calabresi ricorderanno i miei im-
per quello che farò in consiglio regionale».
Non ritiene sia stato un salto politicamente un troppo ampio dal M5S a Fratelli d’Italia, passare quindi in un’altra area politica? Motivo che ha scatenato le polemiche.
«No, nel senso che quando si parla di virata o di salto, forse lo dice chi già era ed e ideologizzato a sinistra e ha piacere a vedere il Movimento 5 Stelle schiacciato sulle posiioni della sinistra radicale, estremista. Non mi sono più ritrovata nel progetto originario del Movimento perché non c’è più nulla di quello che aveva pensato Casaleggio. La scissione è avvenuta per i contrasti interni sotto la gestione Conte. Quindi, io mi sento una ibera cittadina che continua a fare politica e che ha trovato soprattutto un partito, che il primo in Italia e che governa. che vuole accogliere le esperienze, le nuove energie e che si sta prendendo anche la responsabilità di strutturarsi, allargarsi sul territorio, e questa è una buona notizia per il Paese.









