IL BLOG DI

TALLINI E I TALLONI D’ACHILLE DELLA POLITICA

Non finirò mai di ringraziare la magistratura e le forze dell’ordine per il loro lavoro di repressione della criminalità organizzata e di svelamento degli apparati masso mafiosi dei colletti bianchi.

In Calabria l’ultima operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro contro la cosca Grande Aracri di Crotone è “Farmabusinness”, che ha scoperchiato un giro di riciclaggio di proventi mafiosi attraverso i farmaci.

Agli arresti domiciliari è finito anche un noto politico calabrese, Presidente del Consiglio della Regione Calabria Domenico Tallini, dimessosi giusto l’altro ieri. E’ accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio.

Un’ennesima operazione antimafia che svela summit fra ‘ndranghetisti, affaristi e pezzi della politica che questa volta avrebbero lucrato persino sui farmaci oncologici.

 

Le dichiarazioni del Presidente dell’antimafia Morra, inopportune e per me in alcun passaggio condivisibili, hanno avuto l’unico effetto di distogliere le attenzioni dall’ennesima grana politica in questo caso a carico di Forza Italia. A chi è giovata questa confusione? Bisogna chiederselo e poi non lamentarsi se il M5S si sia dovuto dissociare.

Alcune riflessioni, infatti, vanno argomentate.

 

Questo clima da tifoseria, nel mezzo di una pandemia, è aberrante. Ancor più pericoloso se ad avvelenare il dibattito sono proprio soggetti istituzionali che hanno, invece, il dovere di essere da guida in un momento tanto difficile da affrontare.

 

Per contrastare la malapolitica e la ‘ndrangheta serve la collaborazione di tutti i poteri dello Stato e non solo della magistratura che in alcuni contesti, c’è da dirlo, sembra essere uno dei pochi punti di riferimento rimasti.

Serve dunque un’opinione pubblica attenta. Servono politici all’altezza dei ruoli da ricoprire. Serve la scuola, la cultura, la Politica, il teatro, la musica, insomma servono gli strumenti affinché ciascuno sia in grado di discernere.

Per questo, nessuno può permettersi di contribuire oltre allo svilimento delle istituzioni. Ciò sarebbe pericoloso per la tenuta democratica del Paese. Anticipare un dibattito pubblico destinato al momento della campagna elettorale è inaccettabile oltre che da rifuggire.

 

L’altro giorno alcuni Sindaci calabresi, guidati da Anci, hanno deciso di manifestare in Piazza Montecitorio prima dell’incontro già concordato con il Presidente del Consiglio Conte.

Ho visto chiaramente il tentativo -di una parte- di politicizzare quella piazza, ma mi sono doverosamente recata anch’io lì per ascoltare e comprendere le loro posizioni. Mi sono confrontata con loro con schiettezza e ci siamo guardati negli occhi con reciproca apprensione per la situazione. Non penso che siano le statistiche a decretare il grado di onestà o di capacità amministrativa dei Sindaci o di qualsiasi altro politico, che siano calabresi o di altre Regioni. A rappresentare le istituzioni ci sono sempre donne e uomini con limiti, pregi e virtù.

Nello svilimento generale che sento, leggo e vedo, posso dire che ci sono molte persone a servizio dello Stato che in silenzio e lontano dai riflettori lavorano per la collettività.

 

Non mi farò mai convincere del pensiero nazistico per cui ci siano popoli che meritano le condizioni economiche o politiche in cui versano.

Piuttosto, in Calabria, bisogna mestamente tacere se non si è riusciti a fornire un’alternativa valida ai “Tallini” di turno. Tacere e a testa bassa lavorare per ristabilire la fiducia con il proprio elettorato.

Chiudo con una riflessione preoccupata sulla scelta della Rai di rinunciare maldestramente alla presenza di Morra nell’ultima puntata di “Titolo V”.

Ma anche qui, scusatemi, non riesco proprio ad appiattirmi alle tifoserie via hashtag. Quando non c’è la lucidità personale di capire che bisogna evitare un’uscita mediatica, lì deve intervenire la disciplina interna ai partiti e alle forze politiche. Paradossalmente la Rai ha tentato di non contribuire all’esasperazione di un dibattito. Peccato però che non fosse questo compito suo!

STOP #MES CON ALLEANZA TRASVERSALE IN PARLAMENTO. PER AFFRONTARE #CORONAVIRUS POTERI STRAORDINARI ALLA #BCE: SE NON DIVENTA PRESTATORE DI ULTIMA ISTANZA SALTA #UE

In un’ora così grave per il nostro Paese e per l’intera Europa – proprio quando ci aspetteremmo aiuto e solidarietà dai nostri fratelli europei – sembra invece che sia in arrivo un fendente inatteso alla nostra #Democrazia.

Da fonti giornalistiche apprendiamo, infatti, che sarebbe stata anticipata alla riunione dell’Eurogruppo del 16 marzo l’approvazione definitiva della riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (#MES) – organo formato da tecnocrati e collocato al di fuori dell’ordinamento UE – che potrebbe introdurre, tra l’altro, la precondizionalità della ristrutturazione del debito. Quello che il Prof. Giampaolo Galli – vicedirettore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica – ha definito in sede di audizione alla Commissione Bilancio “un colpo di pistola a sangue freddo alla tempia dei risparmiatori italiani”.

Utilizziamo ancora il condizionale perché, lo ricordiamo, le riunioni dell’Eurogruppo sono di carattere confidenziale e sebbene in quei consessi vengano adottate decisioni politiche di enorme impatto per milioni di cittadini europei, non è possibile accedere ai loro verbali.
Un “muro di opacità” a cui in troppi ancora si adeguano, come ha notato di recente Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finanze ellenico, nel tentativo di rendere pubbliche le registrazioni delle sedute dell’Eurogruppo.

Mi unisco pertanto alle serie preoccupazioni di molti colleghi parlamentari tra cui Stefano Fassina e Alberto Bagnai – con cui, peraltro, abbiamo avuto modo di dibattere sulla questione durante il XXI Incontro di Parole Guerriere Incontri Evoluzionari del febbraio scorso – circa l’improvvisa accelerazione sulla revisione del cosiddetto Fondo Salva Stati e conveniamo che sarebbe un segno di correttezza istituzionale adottare una moratoria nelle sedi europee, finché non sia possibile tornare ad una piena operatività parlamentare.

La priorità dovrebbe essere quella di DARE SUBITO ALLA #BCE POTERI STRAORDINARI PER FARLA DIVENTARE PRESTATORE DI ULTIMA ISTANZA per salvare -senza condizioni- gli Stati in crisi di liquidità e a rischio default.
Serve infatti iniettare la liquidità necessaria per implementare il Sistema Sanitario e, ancor più in generale, contrastare la congiuntura economica che sembra davvero volgere al peggio.
E’ il momento di riformare la BCE e le altre Istituzione europee, penso in primis a dare potestà d’iniziativa legislativa al Parlamento UE. L’Italia può capeggiare in Europa questa spinta politica trasversale riformatrice. IN CASO CONTRARIO SAREMO COSTRETTI, A LIVELLO NAZIONALE, A PRENDERE CONTROMISURE ALTRETTANTO STRAORDINARIE.

Ciò detto, tengo a precisare che qualsivoglia decisione dovesse prendere l’Eurogruppo, anche se dovesse ignorare la risoluzione del dicembre scorso, l’ultima parola sulla riforma del #MES spetterà al nostro #Parlamento.
Si tratta infatti di una modifica ad un trattato internazionale e, come recita l’art. 80 della nostra Costituzione, le Camere dovranno comunque autorizzarne la ratifica.
Su questo auspico la più ampia alleanza politica a difesa della sovranità nazionale.

Non si può far passare il messaggio che ormai non è più possibile far nulla.
Si può, si deve, impedire la ratifica della riforma del #MES!
https://www.facebook.com/461701633867376/posts/2761524287218421/?d=n

M5S, SALARIO MINIMO: SOLUZIONE PER ALZARE I REDDITI DEI LAVORATORI

Ad oggi, siamo tra i pochi Paesi europei a non aver ancora stabilito un salario minimo per i lavoratori, sempre più frequentemente schiacciati da contrattazioni al ribasso, che ne mortificano la dignità e la possibilità di condurre un’esistenza decorosa. Il MoVimento 5 Stelle ha, fin dalla sua nascita, fatto propria questa battaglia, che tocca le vite di più di 5 milioni di cittadini. E’ dal 2013 che battagliamo per una riforma radicale del nostro mercato del lavoro e quindi dare pieno compimento alle disposizioni contenute nell’art. 36 della nostra Costituzione: ogni “lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. Facendo leva anche sulla contrattazione collettiva nazionale, bisogna avere il coraggio come Governo di stabilire nuove regole del gioco in grado di arginare le pericolose distorsioni nel settore dell’impresa e degli investimenti. Noi abbiamo già dato prova di azione con il nostro Ministro Di Maio attraverso il Decreto dignità ed il Reddito di cittadinanza. Bisogna continuare con la rivoluzione in atto e radicalmente modificare le condizioni di milioni di lavoratori italiani, per scongiurare e conseguentemente prevenire il fenomeno dei cosiddetti “working poors” e dei NEET, cioè di quei giovani che, scoraggiati, hanno smesso anche di cercarlo, un lavoro. Tramite il nostro Disegno di Legge, attualmente in Commissione Lavoro al Senato, abbiamo proposto il SALARIO MINIMO: sotto i 9 euro lordi l’ora non si scende. Una proposta che speriamo avrà il contributo fattivo e non ostruzionistico di tutte le altre forze politiche, affinché nessuno in Italia sia mai più lasciato indietro.

SCANDALO UMBRIA: ABBIAMO GIÀ LA LEGGE PRONTA PER RIVOLUZIONARE LE NOMINE DELLA DIRIGENZA SANITARIA

Dopo il clamore mediatico degli scandali della sanità Umbra, siamo pronti a legiferare. Vi spiego cosa dice il mio testo di legge già depositato alla Camera dei deputati.
Risalgono a pochi giorni fa le rivelazioni che inchiodano la (ormai) ex Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e l’ex Direttore Generale dell’azienda ospedaliera di Perugia, Emilio Duca. Intercettazioni vergognose, che rivelano quanto marcio si nasconda sotto la superficie patinata della vecchia politica italiana, quella del nepotismo e dei favoritismi clientelari.
Una nuova crepa nel cuore dell’Amministrazione PD del Paese, che conferma la necessità di un cambio di passo coraggioso e radicale verso una rinnovata gestione politica della cosa pubblica, a livello locale quanto nazionale.
Una ferita ancor più dolorosa, dato che, a farne le spese, è la salute dei cittadini.
Come ha affermato la Ministra Giulia Grillo a seguito della notizia, è inaccettabile che il sistema sanitario italiano risponda a logiche politiche di potere e prevaricazione.
Per il MoVimento 5 Stelle, questo concetto è chiaro da un bel po’: già durante la scorsa Legislatura, abbiamo lottato per recidere il legame nefasto tra politica e sanità. Un intreccio pericoloso che ha già posto molti ostacoli ai cittadini nell’accesso alle cure.
Anche in questa Legislatura, il nostro impegno ha dato i primi frutti concreti: ad ottobre 2018, abbiamo presentato una Proposta di Legge alla Camera, a mia prima firma, che obbligherà le Regioni a fare scelte trasparenti, senza alcuna discrezionalità.
Con questa legge, di fatto, facciamo diventare l’elenco nazionale dei direttori generali una “graduatoria” dalla quale far attingere le Regioni.
Finalmente le Regioni, che vorranno fare nomine apicali in sanità, dovranno scegliere solo per titoli colui che si trova più in alto nella “graduatoria” dell’elenco nazionale e che ha manifestato disponibilità per quel dato incarico.
Si azzera la discrezionalità, dunque, sia del Presidente di Regione, che del direttore generale nella nomina dei direttori sanitari e amministrativi.
Prevediamo la sospensione degli incarichi dirigenziali in sanità per condanna -anche non definitiva- per danno erariale da parte della corte dei conti, in relazione a condotte dolose.
In più, si prevede che chi è decaduto dall’incarico per gravi e comprovati motivi (es. aver generato un grave disavanzo finanziario o aver violato apertamente le norme di legge o di regolamento o del principio di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione), NON potrà più essere inserito nell’elenco.
Alla luce della gravità dei fatti avvenuti e della disponibilità del Governo ad agire, speriamo che tutto il Parlamento, unito, legiferi presto sull’argomento.
Fuori la politica clientelare dalla sanità!

SANITA’: Ministro Grillo annuncia bando per 24 dirigenti sanitari in Calabria

 

 

“Aver predisposto in Calabria bandi pubblici per far si’ che finalmente si aprano le porte del merito e della trasparenza per le nomine di 24 tra nuovi direttori generali, sanitari e amministrativi di otto aziende sanitarie significa dare reale possibilità di cambiamento a una Regione che da troppi anni versa in gravi condizioni rispetto all’assistenza sanitaria da offrire ai cittadini. I commissari nominati dal governo (Cotticelli e Schael, ndr) vigileranno affinché i nuovi dirigenti siano scelti per le loro competenze e non perché designati da qualcuno che poi potrà usarli come burattini”. Così il ministro della Salute, Giulia Grillo. “Voglio, personalmente e a nome del governo – ha aggiunto il ministro della Salute – ringraziare i commissari Cotticelli e Schael per aver avviato sin dall’insediamento un’attività di profondo rinnovamento in una terra bella e complessa. Per cambiare la sanità della Calabria serve uno sforzo straordinario e una altrettanto straordinaria capacità di visione. Per questo e’ necessario che le migliori professionalità disponibili si mettano al servizio di un territorio che ha tanto bisogno di costruire un’alternativa concreta”. “I bandi scadono il 26 febbraio – ha specificato il ministro Grillo – ed e’ importante che tanti decidano di presentare la propria candidatura, magari cittadini calabresi che sono andati fuori regione e che possono pensare di tornare per portare un valore aggiunto di cui c’è grande necessità”.

 

SANITÀ: ANCORA ACCORDUNI ALL’ASP DI COSENZA?

#SANITÀ: ANCORA ACCORDUNI ALL’ASP DI COSENZA?

Fa riflettere l’interim al vertice dell’Asp di Cosenza dato a un commissario già impegnato a dirigere un’altra azienda del Servizio sanitario della Calabria. La giunta Oliverio non sembra disposta a cooperare con il governo nazionale.
Da fonti interne alla Regione abbiamo appreso che i commissari governativi, Saverio Cotticelli e Thomas Schael, avevano presentato al governatore Mario Oliverio una terna di professionisti dall’ottimo curriculum e provenienti da ambienti non politicizzati, peraltro esterni alla Calabria. Ci chiediamo come mai Oliverio non abbia preso in considerazione alcuna proposta dei commissari del governo, con la speranza che ci rifletta bene e nell’interesse dei calabresi. Il nuovo capo dell’Asp di Cosenza sarà sacrificato, costretto alla bilocazione pur non essendo padre Pio. Come farà a gestire due aziende lo spiegherà Oliverio, ormai abituato a governare in teleconferenza. In poco più di un mese Oliverio ha ceduto a varie pressioni rispetto alla nomina di Mauro. Nello stesso tempo il governatore ha dovuto ingoiare le dimissioni del manager e ora pare immobile rispetto a un cambiamento, per la direzione dell’Asp cosentina, che lo farebbe uscire dall’angolo.
Sappiamo che a Cosenza ci sono patti e accordi di peso, cui noi non daremmo mai seguito. La verità è che ora il governatore potrebbe, se solo lo volesse, affrancarsi da quanti lo tengono sotto scacco.

CALABRIA, GIULIA GRILLO: CON BANDI PUBBLICI NOMINE TRASPARENTI IN SANITA’

Calabria, Giulia Grillo: “Con bandi pubblici finalmente nomine trasparenti nella sanità. Essenziale il ruolo dei commissari Cotticelli e Schael”
“Aver predisposto in Calabria bandi pubblici per far sì che finalmente si aprano le porte del merito e della trasparenza per le nomine di 24 tra nuovi direttori generali, sanitari e amministrativi di otto aziende sanitarie significa dare reale possibilità di cambiamento a una Regione che da troppi anni versa in gravi condizioni rispetto all’assistenza sanitaria da offrire ai cittadini.

I commissari nominati dal Governo vigileranno affinché i nuovi dirigenti siano scelti per le loro competenze e non perché designati da qualcuno che poi potrà usarli come burattini.

Voglio, personalmente e a nome del Governo, ringraziare i commissari Cotticelli e Schael per aver avviato sin dall’insediamento un’attività di profondo rinnovamento in una terra bella e complessa.

Per cambiare la sanità della Calabria serve uno sforzo straordinario e una altrettanto straordinaria capacità di visione. Per questo è necessario che le migliori professionalità disponibili si mettano al servizio di un territorio che ha tanto bisogno di costruire un’alternativa concreta.

I bandi scadono il 26 febbraio ed è importante che tanti decidano di presentare la propria candidatura, magari cittadini calabresi che sono andati fuori Regione e che possono pensare di tornare per portare un valore aggiunto di cui c’è grande necessità.

I calabresi onesti sappiano che il Governo è dalla loro parte e che per quanto riguarda le politiche della salute, il ministro è al loro servizio ed è il loro primo alleato per promuovere attivamente il cambiamento.

Nessuno può più consentire che il Sud, e i suoi territori più in difficoltà, restino indietro. Lavoriamo insieme per un futuro diverso, di diritti e di rinnovate prospettive per la Calabria e per il Paese”.

Giulia Grillo, ministro della Salute

PROVINCE, M5S: DA NOI 250 MILIONI IN PIÙ, POLEMICHE OPPOSIZIONI AL LIMITE DEL RIDICOLO

Comunicato Stampa

Roma, 31 gen – “Nella Manovra abbiamo stanziato un nuovo fondo strutturale da 250 milioni di euro annui per le Province, soldi freschi per investire nella rete stradale e nelle scuole. Eppure qualche politico locale si diverte ad alimentare polemiche per il solo gusto di attaccare la maggioranza. Il problema sarebbe che alcune Province prendono meno di altre, ma è del tutto normale che sia così: per ogni fondo vanno stabiliti dei criteri di riparto e quelli che abbiamo pensato per il fondo da 250 milioni sono stati ampiamente condivisi con l’Unione delle Province Italiane. Non è un caso che il Presidente dell’UPI Achille Variati abbia speso parole positive verso quel fondo, che ha definito una “boccata d’ossigeno” per le province. Il 50% del fondo verrà distribuito alle province che nel 2017 hanno speso meno per strade e scuole rispetto al triennio 2010-2012. Significa che le province più colpite dalla crisi degli ultimi anni avranno accesso ad una quota maggiore dei fondi. L’altro 50% verrà distribuito in base ai tagli dei trasferimenti centrali dello Stato: le province più penalizzate, di nuovo, riceveranno più soldi. Ci sembra un criterio del tutto razionale, e lo ripetiamo, condiviso con l’Unione delle Province Italiane. Ci sorprende che a protestare siano politici locali che nulla dicevano sul fondo precedente da 180 milioni, dal quale addirittura 26 province rimanevano del tutto escluse. I criteri di riparto che sono stati decisi rispondono alla domanda di equità sociale che viene dalla società civile: chi è più in difficoltà va aiutato, posto che col nostro fondo tutte le province potranno accedere a nuove risorse. A questo proposito ringrazio il viceministro Laura Castelli per il grande impegno profuso”. Lo dichiarano le deputate M5S Marialuisa Faro e Dalila Nesci.

LA PACCHIA È FINITA, alla Regione si torni a parlare di salute e non di poltrone

Il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, pretende di esercitare a tempo scaduto le proprie prerogative riguardo alla nomina dei vertici delle aziende del Servizio sanitario della Calabria. Nel contempo dimentica d’aver omesso, benché obbligato dalla legge, l’avvio della procedura di decadenza di 7 direttori generali protagonisti di disavanzi di bilancio, per cui pende un esposto mio e del collega Sapia alla Procura di Catanzaro. Come avrete capito, mi riferisco alla nota con cui il governatore della Calabria ha risposto (http://bit.ly/2FqJK8m) al recente richiamo formale rivoltogli dal ministro della salute, Giulia Grillo, di sentire i delegati del governo (http://bit.ly/2FwGoQA), Saverio Cotticelli e Thomas Schael, in merito all’individuazione dei commissari delle aziende del Servizio sanitario calabrese (tranne l’Azienda ospedaliera di Catanzaro e l’Asp di Reggio Calabria), prevista nella giunta del pomeriggio di lunedì 14 gennaio.
Ci chiediamo se per Oliverio esercitare le proprie prerogative significhi riconfermare manager che non hanno rispettato l’equilibrio di bilancio e che ciononostante hanno ricevuto un premio di svariate migliaia di euro mentre andavano per legge rimossi; che hanno esercitato le loro funzioni non avendone alcun titolo; che in mancanza della prescritta autorizzazione hanno tentato di nominare 14 primari e che con procedure disinvolte hanno affidato a fine mandato incarichi dirigenziali a loro cari e alla moglie del politico Franco Pacenza. Il governatore finge di non comprendere le ragioni del garbato ma deciso invito del ministro Grillo alla correttezza istituzionale. Inoltre egli ignora che la sanità della Calabria è commissariata per il piano di rientro e che in una situazione simile all’attuale il generale Luciano Pezzi nominò dei commissari aziendali in veste di delegato del governo nazionale. Oltretutto, prima della designazione di Cotticelli e Schael da parte del governo nazionale, la Regione ha pubblicato un avviso, per i nuovi direttori generali, non in linea con le norme vigenti e avente due diverse scadenze per la presentazione delle domande». Oliverio ha capito o no che non è più possibile utilizzare la sanità per clientelismo elettorale e che il ministro Grillo gli ha dato un ultimatum?

Nesci e Sapia, Deputati della Commissione affari sociali e sanità della Camera dei Deputati

VOGLIAMO CHE ANCHE I CORROTTI SIANO “IMPRESENTABILI”

La Commissione parlamentare antimafia, di cui faccio parte, avrà un ruolo chiave in occasione di tutte le votazioni italiane: dalle locali alle nazionali.

Controllerà se i candidati a gestire la cosa pubblica siano specchiati o se, come spesso accade tra le fila dei vecchi partiti, vi siano degli “impresentabili”.

Il nuovo Codice etico impone a partiti e movimenti di anticipare la soglia di attenzione nella redazione delle liste elettorali, affinché chi si candida a rappresentare la collettività abbia tutte le carte in regola per rappresentare i propri concittadini. Il nuovo codice verrà approvato a breve, e per noi sarà un grande risultato averne ampliato la portata: adesso tra i reati che, se condannati in via definitiva, comportano l’impresentabilità ci sono anche quelli previsti dal nostro Spazzacorrotti, quelli societari o riguardanti il caporalato.

La politica è una cosa seria, rendiamola pulita!