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UN DECRETO DI POTERE? IL DECRETOCALABRIA E’ TUTTO CIÒ CHE LA VECCHIA POLITICA TEME

Un Decreto di potere? Le opposizioni urlano allo scandalo, addebitandoci di stare delineando un Decreto ad hoc, per nominare i nostri “amici” ai vertici della sanità calabrese.
In risposta a tali accuse, ricordiamo che il #DecretoCalabria parla solo della POSSIBILITÀ’ di nominare nuovi Direttori Generali al di fuori dall’Albo nazionale, così come della facoltà di scegliere professionisti in quiescenza, caratterizzati, sempre, da comprovata competenza nella gestione aziendale e sanitaria. La chiarezza della norma è disarmante.

Agendo nei pieni poteri che ci vengono conferiti dall’Art. 120 della nostra Costituzione, e superando anche la pregiudiziale di costituzionalità, non potevamo che operare con tale determinata convinzione in questo senso.

In realtà, ricordiamo che i Direttori Generali che fino ad ora hanno occupato i vertici delle aziende sanitarie regionali sono stati lì posizionati attraverso le nomine squisitamente politiche del Presidente di Regione Oliverio. Tali vertici hanno ripetutamente dato luogo a pesanti disavanzi nel bilancio aziendale che, secondo la legge regionale 11/2004, avrebbero determinato la loro immediata decadenza.
La facoltà di attingere a professionalità fuori dall’Albo nazionale è anche dettata dal fatto che in questa graduatoria sono presenti quegli stessi soggetti che la politica regionale aveva messo a capo delle ASP e Aziende ospedaliere in Calabria.

Per noi, al contrario, la questione delle nomine non è legata a mere logiche di poltrone ed amicizie. Anzi, ad avercene di amici in quell’ambiente!
Ci li siamo inimicati tutti, presentando numerose denunce ed esposti alle procure calabresi e alla Corte dei Conti, tramite cui abbiamo denunciato il sistema di illegalità diffusa che per dieci anni ha compromesso il settore sanitario regionale, sotto la guida di governi di centrodestra e centrosinistra.
E la situazione non è ancora cambiata: solo nel 2005, assistevamo all’omicidio del Dott. Fortugno, Vicepresidente del Consiglio Regionale, nonché Dirigente Medico dell’Asp di Locri. Le indagini hanno in seguito portato allo scioglimento delle vecchie ASL di Locri e di Reggio Calabria, di recente nuovamente sciolta da questo Governo, a causa di numerose infiltrazioni mafiose.
La situazione in cui versa la sanità calabrese è critica, e certamente non disponiamo di bacchette magiche per risanarla. Abbiamo, piuttosto, la RESPONSABILITÀ’ ISTITUZIONALE di riportare, attraverso azioni coraggiose, efficaci e lungimiranti, la Calabria in condizioni di normalità.