
Ancora un altro anno senza #MariaChindamo ma con un mare di affetto e voglia di riscatto sempre più grande e consapevole. Ci tenevo, questa mattina a Limbadi (VV), a stare accanto a Vincenzo Chindamo e a tutta la sua famiglia. Quello del 6 maggio è un appuntamento di testimonianza ed impegno che ripudia la ‘ndrangheta ed ogni forma di mafia e violenza. Quel luogo che è stato di morte ormai è, sempre più, terra di liberazione, di cultura, di bellezza e legalità. Eravamo presenti in tanti: Governo nazionale, Regione Calabria, Presidente della Provincia, Prefetto, Questore e Procuratore di Vibo Valentia, forze dell’ordine, autorità religiose, amministratori locali, associazioni e scuole.
Accanto a me erano seduti il Vescovo Mons. Attilio Nostro e due testimoni di giustizia a cui voglio molto bene e che conosco ormai da anni, Gaetano Saffioti e Nino De Masi.



La vita di Maria Chindamo insegna che anche la storia più atroce può essere trasformata, ma mai dimenticata. Complimenti agli organizzatori di questa giornata sempre più intesa, articolata con messaggi di speranza e memoria che guardano al futuro. Un particolare apprezzamento al lavoro dell’Associazione “Crisi come opportunità”, “Goel bio”, “Libera”, Agape, Penelope Italia, Progetto Sud, Una Nessuna Centomila e il Centro di Women’s Studies Milly Villa. Molto interessante ed efficace lo spettacolo “Se dicessimo la verità” di Giulia Minoli ed Emanuela Giordano, che ha raccontato la vicenda di Maria e di altri imprenditori vittime di mafia. Durante la cerimonia è stata inaugurata un’opera simbolica, recuperando il vecchio cancello della proprietà in Contrada Montaldo di Limbadi dove fu uccisa Maria: una spirale in ferro, colorata e dinamica, realizzata dall’artista Luigi Camarilla con l’aiuto delle Officine Paolo Scerbo di Marcellinara. Bravissima la cantautrice Francesca Prestia, con la sua voce potente.
Mi ha fatto piacere anche notare la presenza del cantante Brunori Sas, a cui ho fatto i complimenti per il suo percorso artistico e professionale. Questa foto l’ho scattata io mentre saluta Vincenzo Chindamo, fratello di Maria.

Il lavoro di questa rete e di noi tutti deve continuare. La legalità per dirsi compiuta ha bisogno di giustizia sociale. Ed è per questo che le azioni dello Stato, qui in #Calabria, devono essere sempre indirizzate a: recuperare le carenze infrastrutturali, offrire opportunità di formazione, cultura e lavoro, diritto alla salute, prevenzione antimafia e repressione dei crimini.



