IL BLOG DI

Le “breste” di Calabria, manufatti in “terra cruda”: dal passato il futuro!

La Calabria, terra di tradizioni e ricchezze naturali, ha oggi davanti a sé una sfida cruciale: come coniugare la conservazione del patrimonio storico e culturale con uno sviluppo economico sostenibile che rispetti l’identità del territorio? L’incontro intitolato “L’architettura rurale in Calabria: conservazione e valorizzazione, tradizioni e prospettive”, che si è tenuto a Santa Domenica di Ricadi (VV) presso la sede di Legambiente, ha fornito una riflessione approfondita su questo tema, mettendo in evidenza la necessità di un approccio integrato per promuovere la rigenerazione e la valorizzazione del patrimonio edilizio e territoriale calabrese.

La Calabria, da sempre caratterizzata da un paesaggio ricco di tradizioni rurali e storiche, è oggi chiamata a fronteggiare il paradosso di una regione che, pur avendo un forte potenziale, fatica a valorizzarlo in chiave economica e sociale. Il Piano Casa della Calabria, approvato con la Legge regionale 7 luglio 2022, n. 25, rappresenta una delle risposte politiche a questo problema, mirando alla rigenerazione urbana e territoriale attraverso la riqualificazione e il riuso delle aree dismesse e inutilizzate. Ma, sebbene il piano preveda agevolazioni per chi presenta progetti di recupero, la vera sfida risiede nell’attuazione pratica di questi interventi.

Sono intervenuta, nel dibattito politico, ricordando alla platea di Sindaci presenti che era possibile per le amministrazioni pubbliche accedere al bando pubblico della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la selezione di Piani di Sviluppo in aree dismesse o inutilizzate di proprietà, recentemente chiuso. Ho evidenziato la necessità di progettazioni concrete, ma anche di una visione strategica che vada oltre il semplice recupero edilizio, puntando sulla sostenibilità economica e ambientale.

Antonio Varrà

Uno degli aspetti più significativi emersi dall’incontro è stato il riconoscimento della necessità di censire e conoscere il patrimonio esistente delle breste e di tutti i manufatti in terra cruda presenti sul territorio regionale. La Calabria vanta un patrimonio architettonico rurale unico, ma spesso trascurato, che ha bisogno di essere studiato e valorizzato in modo strategico. La valorizzazione dei manufatti in terra cruda, ad esempio, che è spesso associata a povertà e arretratezza, potrebbe invece diventare un elemento distintivo della regione, se trattata con un’ottica innovativa. Per fare questo, però, è necessario un cambiamento di percezione: invertire l’immagine della terra cruda come simbolo di povertà e farla diventare un elemento di riconoscimento culturale positivo. Infatti, molti si sono stupiti quando Antonio Varrà, Dottore in Scienze Turistiche, nella sua interessante relazione ha mostrato le foto di edifici moderni e di un grande villaggio turistico costruito, in Australia a Queensland, interamente con la tecnica della terra cruda.

Ma la conservazione e valorizzazione non possono prescindere dalla partecipazione collettiva. La politica deve diventare più partecipativa, coinvolgendo e responsabilizzando la comunità locale nelle decisioni e nelle scelte, promuovendo un processo di decisione condivisa. Questo è fondamentale per garantire che gli interventi siano realmente efficaci e rispondano alle esigenze dei territori e delle persone che vi abitano, non solo dei turisti.

Uno dei nodi principali che è emerso durante il dibattito è l’importanza delle infrastrutture. La Calabria ha un patrimonio inestimabile, ma spesso le sue bellezze sono poco raggiungibili, sia per i residenti che per i turisti. La distribuzione delle presenze è quindi un altro tema chiave: senza adeguate strade, comunicazioni e trasporti, anche le migliori risorse rimangono isolate. La distribuzione del reddito, attraverso politiche di sostegno per il recupero degli edifici da parte di privati, potrebbe essere una via per stimolare la ripresa economica, specialmente in quelle aree più svantaggiate.

Salvatore Siviglia

In parallelo, la semplificazione dei bandi, rendendoli più comprensibili e accessibili, per la riqualificazione e la possibilità di destinare risorse a progetti è fondamentale. In questo contesto, i piani strutturali comunali rappresentano un altro strumento importante per orientare lo sviluppo urbanistico e territoriale. Tuttavia, come ha sottolineato Salvatore Siviglia, Direttore Dipartimento Ambiente, paesaggio e qualità urbana della Regione Calabria, su 404 comuni calabresi, solo 44 hanno redatto piani strutturali, e non c’è ancora un piano paesaggistico regionale. Questa mancanza di pianificazione strategica e di coordinamento regionale è di certo un freno allo sviluppo integrato del territorio.

Rosario Chimirri

Un’interessante proposta, emersa dalla relazione del Prof. Rosario Chimirri docente Unical di Storia dell’architettura, circa le politiche di recupero e valorizzazione delle aree interne è quella del cohousing. La possibilità che comunità di persone condividano spazi e risorse in modo sostenibile, all’interno di questi immobili riqualificati, è una delle risposte possibili alla crescente solitudine e all’isolamento delle aree rurali. Il cohousing non solo risponde a esigenze abitative, ma diventa anche un’opportunità per ripensare la socialità e la vivibilità dei luoghi. Creare ambienti vivibili e accoglienti, dove il concetto di “abitare” si arricchisce di significati comunitari, potrebbe essere la chiave per risollevare molte delle zone più depresse della nostra regione.

Dalila Nesci, Franco Saragò, Sandro Polci

Il percorso verso una Calabria più sostenibile e dinamica dipende in gran parte dalle scelte politiche ed istituzionali che verranno fatte nei prossimi anni. La politica regionale deve prendere atto della necessità di un approccio olistico che consideri insieme preservazione, sviluppo economico, inclusività e sostenibilità. Il patrimonio rurale e paesaggistico della Calabria non è solo una risorsa da conservare, ma un potenziale motore di innovazione e crescita.

Ma affinché questi obiettivi diventino realtà, è necessaria una visione condivisa, che coinvolga le istituzioni, i cittadini e i professionisti del settore, promuovendo una politica integrata e di partecipazione attiva. Solo così la Calabria potrà davvero trarre il massimo dalla sua straordinaria bellezza, dalla sua storia e dalla sua gente, costruendo un futuro prospero e sostenibile per le generazioni a venire.

Rivedi qui la diretta dell’evento realizzata da Pasquale Scordamaglia per Legambiente: https://www.facebook.com/share/v/1AHEiWm7LX/